Dr. Baldo le terme possono essere di aiuto per chi soffre di dermatite atopica?

Possiamo rispondere affermativamente a questa domanda perché questa è la conclusione riportata nel testo della Consesus Conference Italiana: “La gestione clinica della dermatite atopica in età pediatrica” RIAP-Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica – due 2015  1-43 – Supplemento 2 che riportava “ uno studio in aperto randomizzato controllato (Farina S, Gisondi P, Zanoni M, et al. Balneotherapy for atopic dermatitis in children at Comano spa in Trentino, Italy. Dermatolog Treat 2011;22:366-71.) che ha utilizzato le acque termali di Comano in 104 bambini tra 1 e 14 anni con DA lieve-moderata. I pazienti sono stati alternativamente assegnati a balneoterapia o a trattamento topico con corticosteroidi per 2 settimane. Al termine della terapia in entrambi i gruppi si osservava un significativo miglioramento della gravità dell’eczema e della qualità della vita. Tuttavia nel gruppo trattato con corticosteroidi si osservava un miglioramento clinico iniziale più marcato ma a 4 mesi veniva riportata una significativa differenza nel numero e nella durata delle riacutizzazioni a favore del gruppo sottoposto a balneoterapia. Gli effetti della balneoterapia sono potenziati anche dall’azione di altri fattori concorrenti legati alla frequentazione di un ambiente termale rilassante, così come è stato messo in evidenza in una sintesi in cui è stata valutata l’importanza del clima alpino nel controllo della DA  (Fieten KB, Weststrate ACG, van Zuuren EJ, et al. Alpine climate treatment of atopic dermatitis: a systematic review. Allergy 2015;70:12-25.).”

In che modo si può trarre beneficio dalle terme e quale è il razionale scientifico alla base del loro effetto benefico?

Se facciamo riferimento al testo della Consesus Conference Italiana del 2015 possiamo ricordare che le acque termali “in base alla concentrazione degli oligoelementi vengono classificate in: ipotoniche, isotoniche o ipertoniche. Anche la temperatura delle acque utilizzate può variare in un intervallo di valori compreso tra 20 e 40°C. Per essere definite “mediche”, le acque devono possedere un minimo di concentrazione di ioni e/o gas per indurre rilevanti effetti clinici. La composizione e dose soglia delle acque termali possono variare da una regione all’altra… ( 230) Nell’ambito delle acque oligominerali, le acque bicarbonato-calcio magnesiache trovano le maggiori indicazioni nella terapia dell’eczema.” Fra queste vanno quindi ricordate l’acqua di Comano e l’acqua di Avenè i cui “effetti benefici del trattamento per 3 settimane sono stati valutati in uno studio osservazionale(235); il trattamento con bagni per 20 minuti a 32° C e docce per rimuovere le scaglie era somministrato 6 giorni su 7 per tre settimane consecutive. Lo score clinico della DA migliorava significativamente al termine della terapia con benefici anche a distanza di tempo.”

Nel 2015 si era quindi concluso che “la terapia termale può essere una possibile terapia adiuvante nella gestione a lungo termine della DA.”  Va però anche ricordato che negli ultimi anni nuovi studi sono stati implementati per lo studio del microbiota cutaneo sia nei soggetti con DA che nei pazienti Psoriasici in rapporto al microbiota delle diverse acque termali. Stiamo così imparando che le diverse acque termali sono diverse anche per questo aspetto e appare sempre più convincente l’ipotesi che gli effetti terapeutici possano essere correlati anche alla presenza nell’acqua di batteri in grado di favorire il riequilibrio della flora batterica cutanea di cui è nota l’importanza nel mantenimento della salute cutanea. Da uno studio più recente prodotto alle Terme di Comano possiamo poi riferire dati preliminari che sembrano individuare fattori predittivi di efficacia clinica della balneoterapia nella dermatite atopica in età pediatrica. Se infatti la balneoterapia è stata in generale ben tollerata con un significativo miglioramento dello SCORAD calcolato su tutto il campione considerato, la percentuale di pazienti che hanno avuto miglioramento dopo la balneoterapia è stata maggiore in alcuni sottogruppi di pazienti:

  • con età < 4 anni (P<0.0001)
  • con esordio precoce della DA (P<0.0001)
  • con DA grave (P<0.0001)
  • in pazienti allergici aDAlimenti (P<0.01)

Possiamo così confermare che la balneoterapia può essere una possibile terapia adiuvante nella gestione a lungo termine della DA, come raccomandato nella Consensus Conference del 2015 e ipotizzare che i nuovi studi sul microbioma cutaneo nella DA possano aiutare a meglio comprendere il meccanismo d’azione delle acque termali nelle patologie infiammatorie cutanee.

Le terme sono tutte uguali? Quali dobbiamo prediligere?

Come abbiamo visto non tutte le acque termali sono uguali e non tutte hanno le medesime indicazioni terapeutiche. Per questo andrebbero valutate in base ai lavori clinici e alle ricerche pubblicate.

Come si può prolungare l’effetto positivo della terapia termale?

Abbiamo visto come in base agli studi sulle cure termali nella DA sia possibile concludere che la terapia termale è una possibile terapia adiuvante nella gestione a lungo termine della malattia assieme all’uso regolare degli emollienti e alle terapie con i farmaci topici e sistemici.

Ma sono stati sollevati anche problemi connessi con il ruolo dei trigger ambientali. Infatti diversi fattori ambientali sembrano avere un ruolo nella DA ed in particolare nelle sue riacutizzazioni. Oltre ai noti irritanti meccanici e chimici (es. la lana, i saponi forti, articoli da toilette contenenti alcol o profumi), è stato ipotizzato un ruolo anche degli allergeni domestici, degli inquinanti ambientali e delle variazioni climatiche.  Anche questi sono aspetti che dovrebbero essere affrontati con i Pazienti e le loro famiglie e per questo sono ritenuti molto utili i programmi di Educazione terapeutica per i quali è stato più spesso utilizzato il nome di Scuola dell’Atopia. Questo è uno strumento spesso trascurato e che viene praticato solo in alcuni centri clinici ed in poche stazioni termali. Sulla metodologia e i contenuti di questa attività sono stati prodotti lavori anche recenti come quello pubblicato sulla Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica – quattro 2017 1-6 a cura del Gruppo di lavoro SIAIP: Scuola, Famiglia, Territorio.  “L’Educazione Terapeutica del paziente secondo la definizione dell’O.M.S “deve permettere al paziente di acquisire e conservare delle competenze che lo aiutino a vivere in maniera ottimale con la sua malattia. Si tratta di un processo permanente, integrato nelle cure e centrato sul paziente. L’educazione implica delle attività organizzate di sensibilizzazione, informazione apprendimento dell’autogestione e di sostegno psicologico riguardanti la malattia e il trattamento prescritto, le cure, l’ambiente ospedaliero e di cura, le informazioni organizzative e i comportamenti di salute e di malattia. L’educazione terapeutica mira aDAiutare i pazienti e la loro famiglia a comprendere la malattia ed il trattamento, a cooperare con i curanti, a vivere in maniera più sana e a mantenere o migliorare la loro qualità di vita”. Questa è la definizione che dovrebbe guidare il percorso di cura da offrire a tutti i Pazienti e questo è ciò che si è sperimentato e si cerca di attuare, come descritto nel lavoro, alle terme di Comano, poiché le cure termali dovrebbero essere anche occasione per apprendere e migliorare l’autogestione della malattia da parte dei Pazienti e delle loro famiglie. Questo è uno strumento importante con cui possiamo anche migliorare l’adesione al programma terapeutico e prolungare nel tempo l’effetto della terapia termale.

Le terme possono rientrare nel piano terapeutico come le creme?

Sì certamente. Se alle Terme lo sforzo metodologico è insegnare l’uso dei bagni, dell’applicazione degli emollienti e le tecniche di controllo del prurito non vi è motivo per non inserire in maniera personalizzata le cure termali nel piano terapeutico della DA così come si è cercato di descrivere.