Chi l’avrebbe mai detto? Viviamo l’epoca delle malattie croniche, quelle che ti accompagnano per molto tempo e cambiano pian piano i tuoi stili di vita. Molte persone con la dermatite atopica hanno imparato a convivere, seppur dolorosamente, con una pelle riottosa e instabile, sempre pronta a dare prurito quando si sente trascurata o magari così, anche per caso.
Abbiamo imparato a usare, con parsimonia, detergenti delicati (a ognuno il suo, per carità, ogni pelle è diversa) che non seccano la cute, a scapito spesso di un senso di pulizia nemico dell’idratazione. Abbiamo imparato a lottare, giorno per giorno, contro il desiderio di grattarci (spesso perdiamo, ma val la pena lottare per non stare poi peggio).
Pensavamo di avere avuto la nostra parte di sfortuna, come tanti malati cronici.
E non ci aspettavamo una pandemia che ci tenesse a casa proprio in primavera, quando il sole ci avrebbe aiutato a risollevarci da un inverno senza raggi ultravioletti e vitamina D. Non ci aspettavamo di dover indossare scomode mascherine, spesso fatte di tessuti sintetici e ruvidi sulla pelle delicata del volto, come non ci aspettavamo di dover strofinare le mani, ferite e secche, con gel alcolici per azzerare cariche virali e evitare d’ammalarci d’una patologia insidiosa e pericolosa. E non ci aspettavamo nemmeno di veder procrastinate visite di controllo ed esami clinici per un’emergenza sanitaria che per poco non ha portato al collasso il “sistema salute”, già gracile, del nostro Paese.
Ora il peggio sembra essere passato, ma la cautela è ancora un obbligo. E la sfida di una “nuova normalità” è la prossima frontiera da valicare anche, e forse soprattutto, per chi, come noi atopici, ha esigenze di salute così peculiari.
In questi mesi ANDeA si è battuta, a livello istituzionale e insieme a altre associazioni di pazienti, per la difesa della nostra fragilità, e continuerà a farlo, anche con il vostro aiuto. Un fitto calendario di iniziative dedicate alla dermatite atopica è infatti in arrivo, e dai prossimi giorni saremo tutti coinvolti per far sentire la nostra voce e tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sulla nostra patologia e sulle nostre necessità.
“Stay Tuned!!”